Pablo Neruda, Terzo libro delle odi (Tercer libro de odas), 1957
Ode al primo giorno dell'anno
La terra non lo sa: accoglierà questo giorno
dorato, grigio, celeste, lo dispiegherà in colline
lo bagnerà con frecce di trasparente pioggia
e poi lo avvolgerà nell’ombra.
Eppure, piccola porta della speranza,
nuovo giorno dell’anno,
sebbene tu sia uguale agli altri
come i pani a ogni altro pane,
ci prepariamo a viverti in altro modo,
ci prepariamo a mangiare, a fiorire, a sperare.
Ti metteremo come una torta
nella nostra vita,
ti accenderemo come un candelabro,
ti berremo come un topazio.
Giorno dell'anno nuovo,
giorno elettrico, fresco,
tutte le foglie escono verdi
dal tronco del tuo tempo.
Incoronaci con acqua,
con gelsomini aperti,
con tutti gli aromi spiegati,
sì, benché tu sia solo un giorno,
un povero giorno umano,
la tua aureola palpita
su tanti cuori stanchi
e tu sei, oh giorno nuovo,
oh nuvola in arrivo,
pane mai visto,
torre permanente!
Nessun commento:
Posta un commento