Allo stato attuale sono top secret perchè dovranno essere letti e selezionati da un'apposita commissione di insegnanti.
Ma, per darvi un'idea della varietà di lavori pervenuti, vi trascrivo gli incipit (attacco, inizio) di alcuni di essi, che vi daranno prova della diversità di generi utilizzati dagli alunni e della loro creatività.
"Era notte fonda e a Roccas Valdinas pioveva a dirotto; a un certo punto sentimmo suonare il campanello, aprimmo la porta e ci trovammo di fronte un uomo molto strano, sconosciuto.
Era alto come un orco, grosso come una balena, con i capelli lunghi, sporchi e neri.
Ci spaventammo molto nel vederlo, ma lui ci confortò dicendoci di non avere paura perché lo mandava la scuola di magia di Fondachellus..." di Ester S. e Federica D.
"In una mattinata di Settembre, umida e triste come il mese, la pioggia scendeva come pugnali ardenti pronti a trafiggere gli ignari passanti, che infreddoliti correvano per ritornare a casa, dove si sarebbero scaldati al fuoco.
Per i corridoi della scuola gli alunni passavano silenziosi, le loro scarpe sbattevano sul pavimento come un grosso martello, un martello caldo che batte senza sosta su un chiodo , le classi, il giardino, il tempo,tutto era tetro... " di Antonio L., Davide D.V. e Alessandro V.
Per i corridoi della scuola gli alunni passavano silenziosi, le loro scarpe sbattevano sul pavimento come un grosso martello, un martello caldo che batte senza sosta su un chiodo , le classi, il giardino, il tempo,tutto era tetro... " di Antonio L., Davide D.V. e Alessandro V.
"In classe siamo venti. La nostra, la prima C di una scuola media di Bologna, è una classe tranquilla, unita dal motto che ci accompagna sin dalle elementari: “VIVA LA PACE, ABBASSO LA GUERRA”.
Ma circa tre mesi fa è arrivata Sumaja, un'alunna africana dalla pelle nera che parla benissimo l'italiano. Sumaja si è distinta subito per la sua intelligenza e bravura. Inoltre è sempre allegra, gentile e disponibile ad aiutare i compagni; ma , nonostante queste sue qualità, in classe è scoppiata la guerra..." di Andrea C.
Ma circa tre mesi fa è arrivata Sumaja, un'alunna africana dalla pelle nera che parla benissimo l'italiano. Sumaja si è distinta subito per la sua intelligenza e bravura. Inoltre è sempre allegra, gentile e disponibile ad aiutare i compagni; ma , nonostante queste sue qualità, in classe è scoppiata la guerra..." di Andrea C.
"Sono Rebecca, ho 26 anni e vivo a Parigi, dove lavoro come direttrice di un giornale di moda, “La dame en rouge”: è una rivista raffinata, per signore con un certo gusto e io ne vado molto fiera.
Sono italiana e ho lasciato la mia famiglia per realizzare il sogno di entrare nel campo della moda attraverso il giornalismo.
In una giornata di febbraio, mentre le strade si coprivano di neve, seduta alla mia scrivania bevendo una tazza di cioccolata pensavo alla mia infanzia… Ricordo quando ero piccina e abitavo nella fantastica terra della Sicilia... " di Roberta A.
"Un giorno Domenico, Alessandro e Giada stavano andando a scuola. Appena entrati, videro una strana ombra: sembrava un essere mostruoso, un gigante con un secchio al posto della testa.
Poichè erano molto curiosi, andarono a vedere… Quell’ombra si era infilata nel bagno e, a un certo punto, sentirono il rumore dello scarico del WC! Scapparono subito nello sgabuzzino delle scope e rimasero lì per tutta la mattinata scolastica..." di Gabriele B. e Francesco B.
"Chi di voi adulti ha mai desiderato di ritrovarsi tra i banchi di scuola?
Beh, ve lo dico da alunno, per me non è una bella sensazione. Perciò, per farvi ricordare cosa si prova, vi racconterò una storia.
Era un bel giorno primaverile e come sempre fui costretto ad andare a scuola contro la mia volontà (non ero affatto contento, ma ci andai comunque). Mentre io ero costretto a stare tra i banchi, fuori c’era un sole che spaccava le pietre. Quanto avrei desiderato andare fuori a giocare…" di Enrico P. N.
"Un giorno Cristal era in macchina con i suoi genitori per andare a fare visita ai nonni. All’improvviso una macchina sbandò, causando un terribile incidente in cui il padre e la madre morirono; Cristal fu portata all’ospedale gravemente ferita. All’ospedale vide sua nonna:
<<Nonna! Nonna!>> disse. <<Sì piccola, dimmi >> le rispose. <<Dove sono i miei genitori? Perché non sono qui accanto a me?>>... di Ylenia G. e Viviana B.
"Signori, si parte! Dopola V elementare, Luca e Giovanni salgono a bordo della scuola media. Già dal primo giorno vedono un via vai di Prof. Ah, poveri loro! Com’erano tranquilli nella scuola elementare!
Entra il primo prof, si presenta: “Sono il docente di educazione fisica, come potete vedere dal mio fisico, il mio motto è “Correre – correre – correre”... di Andrea G.
"Un giorno Domenico, Alessandro e Giada stavano andando a scuola. Appena entrati, videro una strana ombra: sembrava un essere mostruoso, un gigante con un secchio al posto della testa.
Poichè erano molto curiosi, andarono a vedere… Quell’ombra si era infilata nel bagno e, a un certo punto, sentirono il rumore dello scarico del WC! Scapparono subito nello sgabuzzino delle scope e rimasero lì per tutta la mattinata scolastica..." di Gabriele B. e Francesco B.
Beh, ve lo dico da alunno, per me non è una bella sensazione. Perciò, per farvi ricordare cosa si prova, vi racconterò una storia.
Era un bel giorno primaverile e come sempre fui costretto ad andare a scuola contro la mia volontà (non ero affatto contento, ma ci andai comunque). Mentre io ero costretto a stare tra i banchi, fuori c’era un sole che spaccava le pietre. Quanto avrei desiderato andare fuori a giocare…" di Enrico P. N.
"Un giorno Cristal era in macchina con i suoi genitori per andare a fare visita ai nonni. All’improvviso una macchina sbandò, causando un terribile incidente in cui il padre e la madre morirono; Cristal fu portata all’ospedale gravemente ferita. All’ospedale vide sua nonna:
<<Nonna! Nonna!>> disse. <<Sì piccola, dimmi >> le rispose. <<Dove sono i miei genitori? Perché non sono qui accanto a me?>>... di Ylenia G. e Viviana B.
"Signori, si parte! Dopo
Entra il primo prof, si presenta: “Sono il docente di educazione fisica, come potete vedere dal mio fisico, il mio motto è “Correre – correre – correre”... di Andrea G.
"Quest’anno ,nella classe IA, è arrivato un nuovo compagno di origine marocchina e il suo nome è Yassin. La professoressa dopo aver fatto l’appello chiama Yassin alla cattedra e lo invita a presentarsi; lui non parla ancora bene l’italiano ma accoglie volentieri l’invito, e pertanto sia alza e va alla cattedra..." di Giuseppe I.
"Nella classe quarta c'era un bullo che dava sempre calci, pugni e schiaffi ai bimbi della scuola dell'infanzia. Le maestre un giorno se ne accorsero e lo rimproverarono ma a lui la punizione entrò da un orecchio e uscì dall'altro orecchio, perchè non aveva neanche un pizzico di timore nei loro confronti, quindi se ne fregava..." di Simone D.F. e Vittorio M.
sono tutti bellissimi
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